Il palazzo della Provincia di Nuoro
Lo strano caso del bilancio 2023 della Nugoro spa
di Franco Colomo

22 Luglio 2024

6' di lettura

Per la prima volta dopo un triennio nel quale le perdite hanno superato i 2 milioni e 500mila euro, la Nugoro Spa chiude il bilancio di esercizio al 31.12.2023 con un attivo di 15.915 euro. Chi ha letto il nostro settimanale in questi anni ricorderà le diverse puntate dedicate al buco nero della Società in house della Provincia di Nuoro (è tutto sul nostro sito web). Abbiamo riassunto con uno schema, che di fatto si è ripetuto per tre anni, la gestione della società: passivo nel bilancio, Piano di risanamento (poi Atto aggiuntivo al Piano, poi Nota di aggiornamento Atto aggiuntivo), ripiano perdite da parte del Socio Provincia.

Allora com’è è stato possibile chiudere in attivo dal momento che le previsioni per l’esercizio 2023 erano di un altro passivo stimato in 500/600 mila euro? «Resta di stucco, è un Barbatrucco!» suggerirebbe lo slogan della celebre serie animata dei Barbapapà i cui protagonisti hanno la capacità di assumere qualsiasi forma. È quanto accade anche col denaro. Questa volta non è toccato alla Provincia dar fondo ai propri avanzi di amministrazione per ripianare le perdite, ci ha pensato nientemeno che la Regione Sardegna con due contributi «in conto esercizio» rispettivamente di 500mila euro (compensazione dei maggiori costi di esercizio, cfr Legge regionale 19 dicembre 2023, n.17 vedi Tabella L – Prospetto di riepilogo degli investimenti e delle opere finanziati dall’Accordo Stato-Regione del 7.11.2019 e per gli anni 2024 e 2025 anche dal margine corrente) e 327.869 euro (componente straordinaria riconosciuta alla società per il proseguo delle attività, cfr Legge regionale 1 febbraio 2023, n.2 vedi Tabella D Contributi e trasferimenti correnti).

Così è come i due contributi sono stati iscritti in bilancio. Una prima notazione riguarda quello più importante.
Nella tabella L che figura tra gli allegati della Legge regionale 17 del 2023 si legge: «contributo straordinario da destinare alla Nugoro Spa a copertura dei maggiori oneri derivanti dall’aumento dei prezzi e dei costi per la manutenzione degli immobili di proprietà della Provincia di Nuoro». Attenzione però, il beneficiario del contributo è la Provincia di Nuoro, non direttamente la Nugoro Spa, quindi è lecito chiedersi se la Società potesse automaticamente “attribuirseli”. La revisione dei prezzi – a cui fa riferimento la voce nella tabella della Ras – dovrebbe essere soggetta all’applicazione di uno specifico articolo del Codice degli Appalti con relativa istruttoria e vincoli. Da ultimo non risulta adottato nessun decreto di assegnazione delle risorse. Se anche fosse corretto il procedimento dovrebbe essere comunque emessa una fattura e stornata l’Iva. Altre perplessità possono essere sollevate anche sul secondo contributo.

Alla luce di tutto questo si può avanzare qualche dubbio sull’attivo del bilancio specie se si fa riferimento ai cosiddetti “postulati” previsti dalla normativa: tra questi principi il primo è quello della prudenza. Come si legge nelle note dell’Organismo italiano di contabilità che interpreta i dettami del Codice civile «Il principio della prudenza prevede che la valutazione delle voci di bilancio sia fatta utilizzando cautela nelle stime effettuate in condizioni di incertezza. Nello specifico, si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio, e ancora, si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di questo. In caso di incertezza nella contabilizzazione dei componenti economici il principio della prudenza deve prevalere sul principio della competenza quindi, gli utili attesi ma non ancora effettivamente realizzati non devono essere contabilizzati mentre, tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere riflesse in bilancio, anche se conosciute dopo la chiusura dell’esercizio».

Senza i due contributi risultati decisivi, la Società avrebbe consegnato alla storia il quarto anno consecutivo di perdite. E la Nugoro stessa lo riconosce: «l’analisi delle macro voci di bilancio confermano le criticità emerse nella stesura del Piano di risanamento ovvero l’impossibilità per la Società di coprire interamente i costi d’esercizio con i ricavi del contratto di servizio». Questo si legge nel Piano industriale 2024/2026, predisposto dal Consiglio di amministrazione, presentato nel marzo scorso e approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci nella seduta del 29 aprile 2024.

L’importo degli affidamenti per il 2023 è stato di oltre 1 milione e mezzo di euro per il contratto strade e di 1 milione e 270mila euro per il contratto edifici. Il Piano elenca le criticità organizzative, gestionali, di natura finanziaria, quelle derivanti dalla carenza di uomini e mezzi che hanno portato all’esternalizzazione di più servizi. Ciò nonostante, unica nota positiva secondo la Società, Nugoro Spa «ha portato a completa esecuzione i servizi da contratto secondo gli importi prestabiliti».

Il Piano guarda oltre e chiede al Socio investimenti in beni strumentali, per il rinnovo del parco automezzi, per impianti, macchinari e attrezzature che dal 2024 al 2029 necessitano di una dotazione finanziaria pari a 986mila euro. La Società chiede poi l’integrazione dell’organico aziendale: 3 figure tecniche e 24 operai da assumere in un triennio per un costo totale, a regime, di ulteriori 890mila euro. La Società però riconosce di «non essere sufficientemente capitalizzata per poter sostenere un tale impegno finanziario», spetterebbe dunque al Socio Provincia intervenire. Le fonti di copertura sono ricondotte a «una contribuzione straordinaria in conto investimenti» e a una «di natura ordinaria e ricorrente attraverso la remunerazione dei contratti di global service» e la «somministrazione di servizi aggiuntivi extra canone ad alto valore aggiunto» stimati a regime in 600mila euro, guarda caso la cifra di passivo “prevista” per il 2023 e la stessa riconosciuta dalla Società come target da raggiungere «per garantirsi un equilibrio economico finanziario».

L’inserimento del contributo della Regione in bilancio potrebbe, come detto, suscitare delle perplessità rischiando anche di configurarsi come aiuto indebito. Ciononostante la Provincia continua a credere nella Società e nella continuità aziendale: l’amministratore straordinario Costantino Tidu, dopo aver affidato alla Nugoro nel febbraio 2023 il servizio di manutenzione delle strade per i successivi 7 anni, con la deliberazione 86 del 28 giugno 2024 le ha affidato per i prossimi sei anni (scadenza 2030) anche la gestione dell’intero patrimonio immobiliare della Provincia. La dote finanziaria prevista è di 10 milioni e 340 mila euro, in parte senza copertura: l’amministratore straordinario ha incaricato gli uffici di «reperire le occorrenti risorse per coprire il differenziale tra l’attuale stanziamento di bilancio e il nuovo fabbisogno finanziario». Ma di questo, forse, Tidu non dovrà preoccuparsi troppo. La sua decisione ricadrà oltre che sugli uffici anche su chi, eletto o meno, prenderà il suo posto.

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