Nascite, un nuovo record negativo
di Redazione

4 Novembre 2025

5' di lettura

Continua la diminuzione delle nascite, lo certifica l’Istat: nel 2024 sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente (una contrazione di quasi 10mila unità). Nel 2025 in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%).

Il numero medio di figli per donna raggiunge il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023 (1,20). La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità pari a 1,13.

Nel 2024 i nati residenti in Italia sono 369.944, quasi 10mila in meno rispetto al 2023. La variazione relativa sull’anno precedente (-2,6%) è in linea con la variazione percentuale media annua registrata dal 2008 al 2023 (-2,7%). Il tasso di natalità nel 2024 è pari a 6,3 per mille residenti (era 9,7 per mille nel 2008).

L’andamento decrescente delle nascite prosegue senza soste dal 2008, anno nel quale si è registrato il numero massimo di nati vivi degli anni Duemila (oltre 576mila). Da allora la perdita complessiva è stata di quasi 207mila nascite (-35,8%).

Il calo delle nascite, oltre a dipendere dalla bassa propensione ad avere figli (1,18 figli in media per donna nel 2024), è causato – nota l’istituto di statistica – dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, appartenenti alle sempre più esigue generazioni nate a partire dalla metà degli anni Settanta, quando la fecondità cominciò a diminuire, scendendo da oltre 2 figli in media per donna al valore di 1,19 del 1995.

Persistono, quindi, le difficoltà tanto ad avere il primo figlio quanto a passare dal primo al secondo. I fattori che contribuiscono alla contrazione della natalità sono molteplici – spiega l’Istat -: l’allungarsi dei tempi di formazione, le condizioni di precarietà del lavoro giovanile e la difficoltà di accedere al mercato delle abitazioni, che tendono a posticipare l’uscita dal nucleo familiare di origine, a cui si può affiancare la scelta di rinunciare alla genitorialità o di posticiparla

La diminuzione dei nati è quasi completamente attribuibile al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani, che costituiscono oltre i tre quarti delle nascite totali (78,2%). 

La denatalità prosegue nel 2025: secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio, le nascite sono pari a 197.956, in diminuzione di circa 13mila unità (-6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024 (211.250 nati) (Prospetto 1). Il tasso di natalità, che nello stesso periodo del 2024 si attestava al 3,6 per mille, nel 2025 è pari al 3,4 per mille.

A livello sub-nazionale, secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio 2025, le ripartizioni nelle quali si osserva la diminuzione maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono il Centro (-7,8%) e il Mezzogiorno (-7,2%); segue il Nord (-5,0%).

Le regioni che hanno registrato il calo più intenso sono l’Abruzzo (-10,2%) e la Sardegna (-10,1%). In entrambe, nello stesso periodo dell’anno, la diminuzione del 2024 sul 2023 era stata decisamente meno intensa (rispettivamente, -1,0% e -0,1%). Tra le altre regioni che presentano una diminuzione del numero delle nascite, si rilevano l’Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Le diminuzioni meno intense si sono osservate in Basilicata (-0,9%), nelle Marche e in Lombardia (rispettivamente -1,6% e -3,9%). Le sole regioni a registrare un aumento sono, secondo i dati provvisori, la Valle d’Aosta (+5,5%) e le Province autonome di Bolzano (+1,9%) e di Trento (+0,6%). Nel 2024 il numero dei nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero resta sostanzialmente stazionario rispetto all’anno precedente. Queste nascite, che costituiscono il 21,8% del totale, sono infatti passate da 80.942 nel 2023 a 80.761. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, il calo è stato di oltre 27mila unità.

I nati da coppie miste (padre italiano e madre straniera oppure padre straniero e madre italiana) rappresentano l’8,1% del totale dei nati e registrano un lieve aumento sul 2023 (+2,3%), attestandosi a 30.168 unità (contro 29.495 dell’anno precedente). In particolare, l’aumento è dell’1,3% per i nati da coppie miste in cui è la madre a essere straniera e del 4,5% per i nati da padre straniero e madre italiana. I nati da genitori entrambi stranieri, che costituiscono il 13,7% del totale dei nati, sono nel 2024 pari a 50.593 (erano 51.447 nel 2023). Nell’ultimo anno registrano un calo dell’1,7%, significativo ma inferiore a quello riscontrato tra i nati da coppie italiane (-3,3%).

La quota di nati da coppie in cui almeno un genitore è straniero è più elevata nel Centro-Nord, dove la presenza straniera è più stabile e radicata.

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