
22 Febbraio 2025
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Pubblichiamo di seguito un comunicato dell’ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi.
Otto ex sindaci di Orotelli fanno circolare notizie (false) sulla Casa di Riposo parrocchiale e poi sembrano preoccuparsene in maniera accorata, pur ammettendo che sono “voci non confermate e non smentite”. Qual è il problema? Perché si dovrebbero smentire delle voci senza conferma? E quali sono le fonti?
Se anche chi si è occupato per tanti anni del bene comune da credito alle voci, siamo alla frutta. Che cosa avranno imparato negli anni del loro servizio pubblico? E come stanno contribuendo, ora, a una corretta informazione? La delusione non può che essere totale.
Lasciando da parte gli ex sindaci, la parrocchia e con lei la Diocesi, hanno il gradito compito di confermare che la Casa non ha nessuna intenzione di chiudere o di essere trasferita. Proprio per non chiudere, nonostante gli immancabili debiti accumulati – verso i quali evidentemente gli ex sindaci non mostrano nessuna attenzione – la Diocesi sta investendo risorse umane e finanziare per provvedere a un risanamento economico ormai improrogabile. Che coinvolge anche le altre strutture simili della Diocesi, anch’esse alla ricerca di un futuro migliore.
Qual è quindi il problema? Fa male la Diocesi a occuparsene? Costituisce una colpa aiutare la parrocchia e quindi la Casa a portare avanti il suo servizio?
Bisogna certamente farlo rispettando la memoria e la storia, ma sempre con correttezza, trasparenza e secondo le regole di una gestione efficiente e organizzativamente efficace. Oggi non rinviabile e talvolta dimenticata. Eliminando tra l’altro incongruenze, privilegi e scorrettezze che – insieme alle ingiustizie – la Chiesa non può né deve consentire.
Buon lavoro a chi ci crede, a chi lavora dentro la struttura con passione e con lo sguardo rivolto non a se stessi individualmente, ma all’insieme. Questo è da salvare e da promuovere. Rimanendo Casa di Riposo. Rimanendo a Orotelli.