Un'opera di Paolo Loddo
Paolo Loddo in mostra a Dorgali
di Priamo Marratzu

13 Dicembre 2025

3' di lettura

Dorgali - Oggi 13 dicembre alle ore 17:30 il Comune di Dorgali e l’assessorato alla Cultura presentano la mostra dal titolo: “Paolo Loddo. Storia di una bottega. Dove l’argilla diventa sogno”.
L’esposizione muove i primi passi dalla volontà di indagare e riconsegnare alla collettività la vicenda umana e professionale di uno dei più grandi interpreti della Scuola Ceramica di Dorgali: il ceramista Paolo Loddo (Orani 1903 – Dorgali 1983).
Nato a Orani nel 1903, mostrò fin da giovane un talento innato per l’intaglio ligneo. Per ragioni politiche si trasferì a Dorgali, dove, grazie all’intellettuale Marianna Bussalai, entrò nella bottega del ceramista-intagliatore Ciriaco Piras.
Eccellente intagliatore e ideatore della caratteristica filettatura bianca, Loddo divenne ben presto una figura centrale della Scuola Ceramica di Dorgali tanto che insieme a Ciriaco Piras e Simeone Lai, contribuì alla trasformazione del manufatto ceramico da oggetto d’uso quotidiano a opera artistica.
Le sue decorazioni, vicine all’intaglio ligneo, si evolsero negli anni Trenta grazie ai nuovi linguaggi provenienti da manifatture come Lenci ed epigoni, in dialogo con artisti come Valerio Pisano, Eugenio Tavolara e Giuseppe Biasi.
Protagonista indiscusso delle produzioni artigianali regionali, negli anni Settanta, le sue sperimentazioni lo portarono a dialogare con artisti e designer di fama nazionale e internazionale come Costantino Nivola, Eugenio Tavolara, Mauro Manca e Aldo Contini, culminati nei celebri piatti decorati “a freddo”, ispirati all’iconografia della preistorica sarda.
Ormai anziano continuerà ad innovare le sue produzioni ricorrendo al decoro della terracotta con i pastelli a cera fissati definitamente al biscotto mediante una vernice trasparente a freddo, primo tra le botteghe di Dorgali ad applicare tale tecnica.
La mostra vorrebbe inoltre essere un omaggio alle tante figure femminili che hanno sempre animato le botteghe della comunità: decoratrici e spesso anonime illustratrici che seppero rendere celebri le produzioni ceramiche di Dorgali nel mondo.
Tra queste figure femminili si distinse la moglie di Paolo Loddo, Maria Boeddu che con costanza e impegno, nei periodi di grande produzione (come tante mogli e madri) si occupò in prima persona di imballare, vendere e consegnare i manufatti nei centri di Nuoro e Macomer che, con grande sacrificio, raggiungeva in pullman, impegnata, insieme a suo marito, in quel miracolo quotidiano di trasformare la terra in pane.

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