Don Rosario Mesina, originario di Orgosolo, classe 1995, è sacerdote dal giugno del 2023. Dopo aver concluso gli studi a Cagliari ha collaborato con il Vescovo Antonello e contemporaneamente anche nella parrocchia del Sacro Cuore a Nuoro. Successivamente è stato nominato collaboratore a Orosei e a Sos Alinos per tre anni. Da qualche mese è collaboratore parrocchiale a Siniscola, La Caletta e Santa Lucia. Ricopre anche il ruolo di Assistente dell’Azione Cattolica Ragazzi. E proprio in questa duplice veste lo abbiamo ascoltato, data anche la vicina festa dell’adesione per l’associazione.

Don Rosario, un sacerdote giovane per i giovani: la vicinanza d’età facilita il rapporto con i bambini e ragazzi o ti vedono già come un “estraneo”?
«Proprio un estraneo no. La presenza di un sacerdote giovane tra i giovani provoca grande interesse e curiosità. Sia bambini che giovani fanno tante domande sulla nostra scelta vocazionale e sullo stile di vita del sacerdote. E questo è molto bello e importante. Non nascondo le difficoltà che ci sono tra le diverse generazioni e l’approccio che siamo chiamati a utilizzare. Ma la sfida del sacerdote è proprio questo: essere segno nel mondo di qualcosa di più grande, restando profondamente umano e vicino. Con la semplicità della nostra persona, siamo chiamati a raccontare la vita di Gesù, ciò che ha fatto per noi e cosa continua a fare da risorto per noi. E quando il sacerdote racconta la vita di Gesù, vive la vita di Gesù, allora, per i giovani e anche per noi, è semplice raccontare e vivere il Vangelo, la buona Notizia che cambia la nostra vita e porta la luce di Gesù nel mondo».

Come far passare il messaggio evangelico alle nuove generazioni?
«Sono convinto che il Vangelo parli sempre con la sua forza rinnovatrice all’uomo di ogni epoca. A noi il compito, come ci dice il profeta Isaia – “appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio” -, di trovare linguaggi e modi per toccare il cuore dell’uomo e per fare sì che ogni uomo faccia esperienza personale di un Dio che è Padre. È dentro un rapporto autentico con il Signore che il giovane, come l’adulto, si apre lo spazio per lasciare agire nella sua vita lo Spirito Santo, autore e perfezionatore della nostra fede».

Nell’Ac l’aspetto formativo ha sempre avuto un ruolo decisivo, in che modo è stato declinato per il nuovo anno associativo?
«Per questo nuovo anno associativo, l’aspetto formativo è stato pensato come un cammino che parte dalla vita concreta delle persone, soprattutto dei giovani e dei ragazzi, per aiutarli a rileggere tutto alla luce del Vangelo. Il tema dell’anno ci invita a metterci in ascolto e in dialogo, con uno stile sinodale, che coinvolge tutti. La formazione non è solo “insegnare qualcosa”, ma accompagnare alla scoperta di come Cristo è già presente nelle domande, nelle fatiche e nelle speranze di ciascuno. I sussidi sono stati pensati proprio in questa direzione: non solo contenuti, ma strumenti per animare, attraverso la Parola di Dio che si intreccia con la vita dei ragazzi, i vari gruppi, capaci di far crescere nella fede e nella corresponsabilità nella Chiesa».

L’Ac spinge gli associati anche all’impegno nella Chiesa e nella società, è questo un messaggio che oggi fa fatica a passare? I più giovani sono disposti a spendersi?
«È vero, oggi l’idea di “impegno” può sembrare pesante o poco attraente, soprattutto in un tempo in cui tutto cambia velocemente e si fa fatica a prendere decisioni durature. Ma quando i ragazzi e i giovani scoprono che l’impegno non è solo “fare qualcosa”, ma mettere in gioco sé stessi per qualcosa di bello e più grande, allora rispondono con entusiasmo. L’Azione Cattolica, con il suo stile di corresponsabilità e servizio, aiuta a far capire che ognuno ha un ruolo nella Chiesa e può essere lievito nella società. Il messaggio può sembrare controcorrente, ma proprio per questo ha ancora più valore. I giovani vogliono autenticità e sfide vere: se gliele proponiamo con fiducia, si mettono in cammino. Ricordo che l’Ac ha tanti esempi e modelli di giovani santi che brillano e che, se riscoperti, possono accompagnare i ragazzi ad affrontare le sfide».


Per maggiori informazioni:

www.8xmille.it

www.unitineldono.it