Attorno a Gesù
Commento al Vangelo di domenica 21 luglio 2024 - XVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B
di Andrea Biancu
James Tissot, Gesù insegna in riva al mare (1896), Brooklyn Museum
3' di lettura
20 Luglio 2024

Nel capitolo 6 del Vangelo di Marco, dopo aver ascoltato domenica scorsa l’invio dei Dodici in missione, viene raccontato anche il ritorno da quell’esperienza: «Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato» (Mc 6, 30). “Riunirsi attorno” significa ritrovare il senso di comunità con al centro il Maestro e condividere ciò che è avvenuto, esponendo i fatti accompagnati dalle parole. La forma dell’azione di Dio e di conseguenza dell’evangelizzazione ruota attorno a questi due aspetti: «eventi e parole che sono intimamente connessi tra loro e si chiariscono a vicenda» (Catechismo Chiesa Cattolica 53; cfr. Cost. dogm. Dei Verbum 2). La verifica della missione deve necessariamente fare riferimento all’intreccio tra situazioni vissute e insegnamenti donati: è stato Gesù stesso a offrire loro questa modalità attraverso gli incontri avuti con i personaggi descritti nel Vangelo. 

Dopo quel tempo di impegno è arrivato il momento di “fare una pausa”: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare» (Mc 6, 31). Leggendo il testo sembra che Gesù abbia deciso di fare una “vacanza programmata” intesa come sospensione dell’attività abituale, un momento di isolamento per recuperare energia: il “ritagliarsi tempo” non è solo l’occasione per combattere lo stress (oggi si parla molto della gestione dei ritmi stressanti e del tempo da dedicare a sé stessi) ma riscoprire la propria identità basata sulla relazione da rafforzare tra loro e con Lui.

«Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte» (Mc 6, 32): il deserto è uno spazio dove si è in continua tensione, è il luogo delle tentazioni ma anche quello dove ritrovare sé stessi, guardando in profondità la propria esistenza. È un tempo prezioso perché li prepara ad affrontare la confusione che può crearsi dentro di loro dalle continue richieste ed aspettative della gente. 

«Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose» (Mc 6, 34). «Ebbe compassione»: non è solo una reazione emotiva, un immedesimarsi nella situazione di disagio della gente, indica soprattutto la capacità di cogliere i bisogni più nascosti dell’animo umano. «Si mise a insegnare»: Gesù offre alla folla il dono della comprensione profonda degli avvenimenti, delle cose e delle persone alla luce di Dio. Prima di insegnare agli altri occorre avere uno sguardo di commozione e accoglienza, le parole seguiranno e saranno solo quelle necessarie e giuste per aprire una nuova prospettiva, per farci sentire, camminando verso Gesù, «un solo gregge e un solo pastore» (cfr. Gv 10, 16).


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