Scuola, orientamento: quale sarà la scelta giusta? 
di Priamo Marratzu

18 Gennaio 2025

4' di lettura

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha posticipato le iscrizioni dal 21 gennaio al 10 febbraio per garantire una più ampia attività di orientamento da parte delle scuole e consentire alle famiglie di poter effettuare una scelta ponderata. Anche nella nostra diocesi dirigenti scolastici insegnanti e genitori sono impegnati nell’allestimento e partecipazione agli Open Day, giornate in cui le scuole aprono i propri spazi per mostrare le attività e i servizi educativi. Accanto alle tradizionali presentazioni preparate dagli adulti sono spesso gli studenti ad occuparsi dell’accoglienza di nuovi potenziali compagni. Come Ciceroni li guidano alla scoperta delle proposte didattiche e degli spazi interni. Per chi si iscrive alle scuole superiori (la secondaria di secondo grado) la decisione è frutto di molteplici fattori: l’interesse per alcune discipline, la volontà di non perdere il contatto con gli amici, le prospettive occupazionali offerte, la pressione dei genitori che talvolta più che ai talenti dei figli pensano a percorsi di vita che non hanno potuto realizzare. Così negli ultimi tempi si spiega la preferenza per i licei più che per gli istituti professionali, per materie scientifiche più che tecniche inseguendo le tendenze del momento.

Allo stesso tempo l’orientamento è itinerante e inizia in anticipo quando i docenti visitano gli istituti comprensivi di Nuoro e provincia per illustrare il differenziale di ogni scuola, lo fanno nelle classi terze dove peraltro il numero di alunni si sta assottigliando e le scelte sono spesso vincolate ai mezzi di trasporto disponibili e a motivazioni familiari.

«Da alcuni anni per motivi organizzativi – afferma Sonia Ignazi insegnante di lettere presso l’Istituto Francesco Delitala in servizio a Sarule – ci riuniamo nella sede centrale di Orani. I nostri studenti hanno modo di conoscere le proposte del territorio ma sarebbe utile visitare anche esempi aziendali come Arborea per fare capire quanto in Sardegna sia importante una certa imprenditoria. Invece alla fine le scelte, che già a 14 anni sono difficili, non sono consapevoli e sono imposte da genitori che vogliono figli ideali e legati a certe professioni».

Ma i genitori che esperienza hanno con l’orientamento? «In realtà non sempre positiva – dice Paola, madre di tre figli con esperienze pregresse in una scuola cittadina – a volte negli Open Day si promettono servizi che poi non si realizzano, perché i laboratori sono virtuali e ci si ostina a privilegiare una didattica frontale, non si valuta il corpo docente, e gli studenti restano delusi al termine del percorso formativo».

Orientamento è anche quello offerto nei percorsi per le competenze trasversali e dell’orientamento, un tempo chiamata alternanza scuola lavoro. Ogni studente negli ultimi tre anni di studio deve svolgere attività extracurricolari.

«Da noi – ricorda Graziano Dellavalle docente di Lingua Inglese presso l’Istituto Tecnico commerciale Giampietro Chironi di Nuoro- le Attività di PCTO all’estero si svolgono tramite i progetti Pon e Erasmus Plus. Si tratta di attività da 2 settimane a 9 mesi in paesi quali Albania, Croazia, Francia, Malta, Romania, Spagna, Serbia, Slovacchia, Turchia con inserimenti di lungo periodo in Aeroporti/Compagnie aeree o di manutenzione del mezzo aereo. Sono Visite guidate in siti aeroportuali». Anche al Volta-Brau di Nuoro e al Pira di Siniscola e Dorgali si insiste molto sulle esperienze lavorative nel settore agricolo e logistico.

Oltre un orientamento in entrata esiste anche un orientamento in uscita per chi è vicino al traguardo del diploma. Da alcuni anni ogni studente deve partecipare a 30 ore in orario mattutino.

«L’Orientamento in uscita – afferma Mirella Pellegrini responsabile del Liceo Giorgio Asproni – è rivolto all’orientamento universitario e nel mondo del lavoro con l’obiettivo di favorire una scelta professionale consapevole da parte degli studenti degli ultimi anni di liceo, facilitare il loro passaggio dalla scuola superiore all’università e aiutarli a comprendere in anticipo “quello che si vuole dal lavoro”, quali siano le occupazioni realmente utili e disponibili sul mercato attuale e sul territorio».

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