La Casa Museo Pintada. In basso: alcune opere dell'artista
Una Casa Museo Pintada nel cuore di Torpè
di Franco Colomo

28 Ottobre 2025

4' di lettura

Ha trasformato la sua abitazione in una Casa Museo Pintada, come gli piace chiamarla, il suo sogno è quello di trasformarla in un piccolo museo privato. Domenico Satta si stupisce per il numero di “curiosi” – forestieri e locali – che soprattutto nei mesi estivi chiedono di poter ammirare da vicino i suoi dipinti murali che intravedono dalla strada: «Non pensavo che a Torpè arrivassero tanti turisti». E a ben guardare quel sogno è già una realtà. La fruizione dal vivo, da vicino – come ama sottolineare Domenico – è quella più indicata per cogliere gli infiniti dettagli che compongono le sue opere. Già gli stipiti del portoncino d’ingresso e delle finestre finemente decorati invitano a fermarsi, ma c’è da meravigliarsi soprattutto al piano superiore e in particolare nella veranda, con il suo trompe-l’œil, l’illusione ottica di una realtà che oltrepassa le pareti. E pensare che Domenico Satta è quasi un autodidatta che è andato affinando la propria tecnica negli anni: dopo gli studi al Liceo artistico a Nuoro conclusi dopo tre anni è nata in lui la voglia di approfondire le sue grandi passioni, oltre alla pittura murale quella del fumetto. La prima si è esplicitata anzitutto nella casa di famiglia e poi nel proprio appartamento al piano superiore, quasi completamente decorato.

Ma come lavora l’artista? «Non uso la tavolozza – spiega Domenico Satta -, parto da una base per ottenere alla fine un 3D dato dalla sovrapposizione di diversi toni dello stesso colore, perché un colore ne ha tanti, chiari, scuri, opachi, lucidi e così via». Le influenze passano da Caravaggio al Rinascimento in particolare: «Nonostante mi piaccia lo stile fotografico i miei dipinti sono più decorativi, mi piace infatti anche dipingere costumi sardi, stoffe, merletti, e per questo consiglio alle persone di venire a vedere con i propri occhi le opere».

Negli anni è arrivato qualche riconoscimento, nel 2018 la vittoria del concorso regionale “Eroe di Tepilora” a Posada, la sua “figura femminile alla finestra” (ancora un dipinto murale a Torpè) è stata inserita nel Catalogo generale dei Beni culturali. A lui si deve anche la decorazione di alcuni spazi della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Siniscola e a Posada la rappresentazione di San Sebastiano sulla facciata dell’Oratorio. Altro piccolo motivo d’orgoglio è la presenza di un suo disegno raffigurante una Ferrari di Formula 1 a Maranello per il quale ha ricevuto i complimenti di Maurizio Arrivabene, già team principal delle Rosse.

Il secondo versante delle sue produzioni – escludendo il disegno classico – è, come detto, quello del fumetto. Il sogno è di completare la graphic novel “Amore e odio in Baronia”. Si tratta di una storia sarda che un suo maestro elementare originario di Frosinone gli fece studiare a scuola: «L’ho rivisitata – racconta -, l’ho sceneggiata e suddivisa in tavole. Dialoghi e vignette raccontano quel era il nostro modo di essere e di vivere nelle nostre zone all’inizio del Novecento». Al momento le tavole realizzate sono circa un quarto di quelle previste e che l’artista si promette di portare a termine. La tecnica è quella classica del fumetto, disegno a matita ripassato con inchiostro a china.

Negli ultimi anni si è aggiunta agli altri lavori la decorazione delle stoffe, di cui sono esempio gli scialli dipinti.

I sogni per il futuro sono quelli di completare il suo fumetto e proseguire nel muralismo che tante soddisfazioni ha già dato fino ad oggi.

La preoccupazione contingente di Domenico Satta è quella di accogliere sempre meglio i visitatori: «Non mi aspettavo che una marea di gente venisse a casa – confessa -, trattandosi di una abitazione privata cercherò di organizzarmi sempre meglio». Certamente non mancheranno il suo sorriso e la sua generosa ospitalità, il miglior biglietto da visita per chiunque passi da Torpè.

Domenico Satta
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