13 Luglio 2024
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Nuoro - “Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’Anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’Anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’Anima a vibrare…Il colore è un potere che influenza direttamente l’Anima”. Vengono in mente le parole di Wassily Kandinsky (da Lo spirituale nell’arte del 1912) quando ci si accosta alla mostra collettiva di pittura degli allievi della scuola di pittura denominata “Arti & Mestieri” guidati dai docenti Gian Salvatore Vargiu e Sonia Fancellu. Inaugurata il 4 Luglio, la mostra sarà aperta fino al 13 Luglio presso gli ampi locali del Centro Polifunzionale di via Roma a Nuoro. L’esposizione si connota indubbiamente per la sua pregevole ricchezza e varietà: i soggetti più diversi accolgono il visitatore curioso, dai ritratti ai paesaggi, dalle figure alle nature morte alle composizioni. È allora possibile per così dire immergersi in colori, sfumature, tonalità da cui trapela luce: una policromia densa di suggestioni e motivo di riflessione e di profondo arricchimento spirituale, esperienza di carattere al contempo etico ed estetico. Paesaggi innevati, scenari attraversati dallo scintillio baluginante del sole, scorci di piccoli borghi arcaici che appartengono a tempi lontanissimi; e ancora una profusione smagliante di fiori e frutti nella varietà straordinaria delle loro forme; e poi i ritratti, i volti, resi in forme icasticamente realistiche, di fanciulle dallo sguardo sognante, di bambini colti nella tenerezza della loro innocenza, di vecchi austeri o piegati dall’età, che sembrano interrogare lo spettatore o invitarlo ad immaginare le loro storie di vita o a fantasticare sui loro pensieri. Mentre si pensa alla meticolosa pazienza, alla scrupolosità, alla sollecitudine attenta, alla costanza che hanno guidato la mano degli artisti nella accorta scelta dei soggetti, nella cura dei dettagli, nell’applicazione a cogliere e riprodurre i particolari, si può davvero comprendere come il dipingere sia una occasione privilegiata per esprimere e comunicare emozioni filtrate dalla conoscenza e dalla tecnica, liberando la propria creatività attraverso la rappresentazione delle forme e l’uso dei colori. I più accreditati studi di neuroscienze sulla memoria cellulare confermano che l’uomo sente il bisogno di tracciare dei segni, disegnare appunto, per rimanere in contatto con il suo sé più profondo e universale e insieme per aprirsi con maggiore consapevolezza alla realtà. Il segno quindi non deve essere inteso soltanto come un tratto (la parola segno, dal latino signum, etimologicamente rinvia al concetto di tagliare, incidere) ma rappresenta un medium ovvero un mezzo di espressione della parte più profonda di sé. Ed è altrettanto chiaro che ciò permette di sentire, vedere ed esplorare il mondo e le cose con uno sguardo diverso, più attento, più disposto allo stupore e alla meraviglia, quel sentimento che ci allontana dalla ovvietà del banale cui ci lega la ordinaria ferialità del quotidiano per sperimentare qualcosa di straordinario, per permetterci di osservare le cose come se le vedessimo per la prima volta. E questo vale naturalmente per l’artista ma anche per coloro che come spettatori fruiscono dell’opera d’arte.
Si nasce o si diventa artisti? Certo è importante una certa predisposizione innata, ma sicuramente è necessario conoscere, apprendere, fare esperienza. Un lavoro di fantasia, di immaginazione, ma affidato comunque alla ratio della competenza e della maestria. Gli autori delle opere esposte hanno frequentato una scuola, quindi hanno percorso un itinerario di conoscenza, hanno imparato le tecniche, le hanno affinate, e certamente sono stati animati dal desiderio di pensare per immagini e lasciare una traccia della propria visione del mondo per comunicarla, condividerla. E mentre si osservano i quadri esposti è bello intuire l’applicazione che ha animato gli autori, la volontà di migliorare, di perfezionare, la soddisfazione dinnanzi all’opera compiuta. E questa è anche una esperienza in qualche modo terapeutica, che agisce sulla concentrazione stimolando la mente, allontanando o comunque allentando le ansie e le tensioni che attanagliano spesso nel quotidiano, stimolando la creatività, aiutando a scoprire sé stessi e nello stesso tempo favorendo una migliore percezione della realtà. Gli autori di questa mostra collettiva di pittura meritano allora una particolare gratitudine per avere inteso condividere la propria esperienza, che diviene per il visitatore una forma di educazione al bello attraverso i colori, le forme e le riflessioni ed emozioni che ne scaturiscono.
