Nuoro
Il ricordo dei missionari martiri
di Luca Mele
4' di lettura
23 Marzo 2023

Ritorna il 24 marzo la Giornata di preghiera e di digiuno pei missionari martiri, appuntamento istituito nel 1992 dall’allora Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie nell’anniversario dell’uccisione dell’arcivescovo salvadoregno Oscar Romero, avvenuta nel 1980. Giunti alla 31a edizione, la Fondazione ha scelto lo stesso slogan che ha accompagnato la Chiesa nello scorso ottobre missionario e preso da un versetto degli Atti deli apostoli: «Di me sarete testimoni»: un invito forte ancora oggi in chiunque scelga di rispondervi positivamente per imitare il Maestro nella vicinanza a chi sta al nostro fianco e raggiungere coloro tanto distanti da sentirsi smarriti e attendono un aiuto.

«Anche quest’anno – si legge nell’ introduzione alla Giornata, a firma di Giovanni Rocca, attuale segretario nazionale di Missio Giovani – ci giungono notizie di tante, troppe sorelle e fratelli uccisi in missione. Ne faremo memoria durante le celebrazioni dedicate loro; vi invito, però, a ricordarli durante tutta la Quaresima: il loro sacrificio non passi inosservato, diventi piuttosto stimolo ed esempio di totale dedizione all’annuncio della Buona Notizia tra gli ultimi della Terra, laddove il messaggio di speranza di Cristo è quanto mai urgente e necessario».

L’appuntamento trova la sua speciale ragion d’essere nel dossier pubblicato annualmente dall’Agenzia Fides, dove si riporta l’elenco di coloro che hanno versato il sangue per la causa del Vangelo. Si contano 18 missionari e missionarie durante il 2022: 12 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 1 seminarista, 1 laico. La ripartizione continentale evidenzia che il numero più̀ elevato si registra in Africa, dove sono stati uccisi 7 sacerdoti e 2 religiose; seguita dall’America Latina, con 4 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 1 seminarista, 1 laico; quindi l’Asia, dove è stato ucciso 1 sacerdote. I loro nomi sono riportati nel succitato documento e ancor prima «sono scritti nel libro della vita».

Dei 18 missionari uccisi nel passato anno, due sono italiane: si tratta di suor Luisa Dell’Orto, Piccola Sorella del Vangelo, assassinata in un agguato tra i vicoli della capitale di Haiti il 25 giugno scorso; e di suor Maria De Coppi, missionaria comboniana, uccisa in Mozambico nel corso di un’azione terroristica il 6 settembre 2022. «Entrambe – commenta ancora Rocca – spendevano l’intera vita rispondendo ai bisogni di due popoli, martoriati da guerre, calamità, criminalità e soprusi. La loro testimonianza ci ricorda che persino in quei luoghi dimenticati da tutti e abbandonati alla sorte atroce della sopravvivenza, il Vangelo è più vivo che mai e nutre la forza di andare avanti, nonostante tutto, di crescere e migliorare, di dare un futuro ai propri figli e dignità a chi soffre la miseria».

In generale, come dichiara il dossier, «le poche notizie sulla vita e sulle circostanze che hanno causato la morte violenta di questi 18 missionari e missionarie ci offrono immagini di vita quotidiana, anche se in contesti particolarmente difficili, contrassegnati dalla violenza, dalla miseria, dalla mancanza di giustizia e di rispetto per la vita umana […]. Testimoni e missionari della vita, con la loro vita, che hanno offerto fino alla fine, totalmente, gratuitamente, per gratitudine».

La Diocesi di Nuoro, grazie all’impegno dell’Ufficio missionario, già dalla vigilia vuole offrire la sua lode e il suo ringraziamento con una veglia di preghiera, in programma alle 18.30 del 23 marzo nella chiesa parrocchiale di San Paolo a Nuoro.

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