Padre Ciriaco Bandinu
L’eredità di padre Ciriaco, educatore degli ultimi
di Priamo Marratzu

16 Ottobre 2024

3' di lettura

Tre anni fa, l’undici ottobre 2021, nella residenza sanitaria di Padru, ci ha lasciato padre Ciriaco Bandinu, giuseppino che ha svolto il ruolo di confessore nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Nuoro. Nato a Bitti nel 1939, nel 1968, due anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, partì missionario in Brasile dove a Curitiba diresse per 35 anni il Colégio Bagozzi. Nel 2004 fu insignito dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, onorificenza conferitagli dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Ma Padre Ciriaco era un uomo che non amava i titoli, quando il nostro giornale gli dedicò una pagina per i suoi 50 anni di sacerdozio disse candidamente: «Esagerati, io sono un piccolo servitore». Non era finta umiltà, in realtà non amava i riflettori della ribalta, quando fu chiamato a sostituire il suo confratello Dario Zampiero che aveva deciso di tornare in Italia, in punta di piedi aveva assunto la direzione della scuola parrocchiale “Immacolata Concezione” rendendola nel giro di qualche anno un gioiello educativo invidiato in tutta la città. Si era fatto affiancare da una docente, Hildegarde Sondhal, donna brasiliana di origine tedesca con cui aveva lanciato programmi innovativi come la lotta alle dipendenze che erano già una piaga sociale oltre Oceano. Con i contributi degli imprenditori della città che mandavano i figli a studiare nel collegio poi dedicato a padre Giovanni Bagozzi (sacerdote trentino scomparso proprio durante la sua missione educativa) è stato capace di costruire palestre e campi di calcio, perché il suo motto – come quello del fondatore San Giuseppe Marello – era “educare la mente e il cuore”. Ancora oggi il Collegio Bagozzi porta avanti i valori di padre Ciriaco, che dopo aver lasciato la direzione della scuola si è dedicato ai seminaristi di Cascavel e poi alla parrocchia del Buon Gesù del Portone a Curitiba. Una volta mentre visitavamo il Consolato Italiano era impressionante vedere le decine di connazionali che lo salutavano e lo ringraziavano per aver “inventato” la Messa mensile in Italiano per gli emigrati della metropoli di oltre due milioni di abitanti.

Anche in Brasile non smetteva di essere orgoglioso del suo essere sardo e bittese, citando spesso Mialinu Pira per i suoi studi sul villaggio globale. Era un uomo generoso, a primo impatto appariva burbero in realtà si scioglieva appena vedeva un bambino. Sapeva ascoltare ma anche assumersi la responsabilità delle sue decisioni, e aveva un occhio di riguardo per i meninos de rua, i ragazzi di strada: «Se non bi pessamus nois chie vi pessata», diceva sottovoce.

Appassionato di calcio, Padre Ciriaco era diventato anche il padre spirituale del Paranà Club, terza squadra di Curitiba dopo l’Atletico e il Coritiba, la aveva scelta perché era quella più debole, mi aveva confidato un giorno, e quando vinceva lo si capiva dai suoi sorrisi ogni lunedì al rientro a scuola. Tornato nel 2015 a Nuoro, ha lasciato il suo cuore in Brasile, ma si è fatto apprezzare anche dalla comunità delle Grazie che continua a rendergli omaggio con un pellegrinaggio a Bitti in occasione dell’anniversario della morte.

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