Ricordiamo che siamo discepoli
Commento al Vangelo di domenica 3 settembre 2023 - XXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
di Michele Pittalis
James Tissot, Va dietro a me Satana, Brooklyn Museum
4' di lettura
3 Settembre 2023

Si rimane sconcertati dalle parole che Gesù rivolge a Pietro nel Vangelo di questa domenica. «Vai dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Sono parole forti, rese ancora più eloquenti dal contesto in cui sono dette, perché poco prima, Gesù ha proclamato Pietro “beato”, dopo la sua confessione di fede. Pietro infatti passa dall’iniziale comprensione dell’identità profonda del Signore e Maestro, frutto dell’ascolto della rivelazione del Padre, fino al tentativo maldestro di indicare a Gesù quale sia la via migliore, per realizzare la volontà del Padre a salvezza dell’uomo. 

Il brano del Vangelo di Matteo può essere suddiviso in tre parti: anzitutto l’annuncio della Passione, quindi il dialogo di Gesù con Pietro e infine l’ulteriore insegnamento di Gesù che annuncia che per trovare la vita occorre perderla. È evidente questo insegnamento non riguarda solo i discepoli, ma sono parole che Gesù vive in prima persona e che annuncia con la vita. È significativo che dopo l’esperienza di Cesarea, quando Gesù affida a Pietro il mandato di legare e sciogliere, dopo la gioia dei discepoli che pare abbiano compreso davvero chi è Gesù, il Signore senta l’esigenza di presentare immediatamente il modo con cui questa sua identità di «Cristo, Figlio del Dio vivente», troverà compimento nel dono di Sé sulla croce, preludio alla gloria della Risurrezione. 

La reazione di Pietro può addirittura sembrare “naturale”. Gesù lo ha appena dichiarato beato, gli ha appena detto che sarà lui a guidare la nuova comunità dei credenti, ha consegnato a lui le chiavi del Regno. Non sembra possibile che ora Gesù parli di morte, di tradimento, di sofferenza, anche se la luce della Risurrezione già risplende. Chiama Gesù in disparte e lo rimprovera: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai».

Pietro ha abdicato al suo posto di discepolo, scavalcando Gesù e la stessa volontà del Padre. E per dare ancor più forza alla sua obiezione, Pietro fa riferimento a Dio stesso e alla realizzazione del suo piano di salvezza. Il gesto che Gesù compie a questo punto, voltandosi, e le parole che rivolge al primo degli Apostoli, servono proprio per riportare Pietro al suo originario ruolo: «Va’ dietro a me». Gesù vuole che Pietro cessi di “camminare avanti” e riprenda il suo cammino di sequela, per percorrere la stessa strada che Gesù sta tracciando non solo per lui, ma per ogni credente.

Essere discepolo significa condividere la sorte del Maestro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Occorre rinunciare al proprio modo di vedere le cose, ai propri progetti, anche se santi e giusti, alla propria mentalità, alle proprie idee, ai propri preconcetti o pregiudizi.

Il Signore è sempre oltre, la volontà di Dio è sempre oltre, la salvezza è sempre oltre. Non possono esistere cammini paralleli rispetto al cammino che Gesù ha già percorso prima di noi e che noi dobbiamo seguire, stando dietro a Lui. È insidiosa la tentazione che ci fa sentire degli “arrivati”. Non c’è illusione peggiore che convincersi di essere giunti ad un “livello” di fede o di sequela considerato sufficiente, quasi che non abbiamo più da imparare.

Se il “cammino” di fede è realmente tale, troverà compimento solo quando sarà tolto il velo dai nostri occhi e potremo contemplare Dio faccia a faccia. Prima di questo momento, dobbiamo vivere da pellegrini, da “cercatori”, sapendo che ogni esperienza di Dio, anche la più forte e la più coinvolgente, non può esaurire completamente il dono di Dio per noi. C’è sempre un “di più” a cui dobbiamo anelare con tutte le nostre forze.

Eppure in tanti cadiamo in questa illusione di essere a posto, magari convinti di aver capito tutto, presumendo di poter fare da maestri, peggio ancora pretendendo di insegnare a Dio come fare il suo “mestiere”, cercando di imprigionare la sua volontà di salvezza nei nostri angustissimi schemi.

Condividi
Titolo del podcast in esecuzione
-:--
-:--