2 Dicembre 2025
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Nuoro - Lo scorso lunedì 24 novembre presso l’Oratorio di San Domenico Savio, Toni Capuozzo ha presentato il suo ultimo libro Cos’è la guerra. I conflitti spiegati ai ragazzi. L’evento era parte del Dorian Festival, nel suo settimo anno di vita, arrivato a Nuoro con lo scopo di portare cultura e arte fruibile a tutti.
«Da bambino a casa non avevamo la televisione – ha raccontato Toni Capuozzo, ex vice direttore del Tg5 –, quando mio padre portava il giornale le notizie che mi colpivano erano piccole o grandi tragedie. Oggi la guerra arriva alle orecchie dei nostri ragazzi immediatamente, quindi ho pensato di scrivere un libro che spiegasse loro cos’è fornendo gli strumenti per comprenderla. Si tratta di una realtà del nostro tempo, per cui devono capire che è una cosa molto brutta, perché scoppia e come porre fine a una guerra. Sono convinto che tutti siamo per la pace, ma non riguarda solo i popoli in conflitto, riguarda chiunque. La pace inizia nella cameretta di un bambino, continua in famiglia, per strada, in classe, ovunque…la pace va trovata dentro ognuno di noi».
Parlando delle “nuove guerre” lo scrittore ha espresso come il fenomeno della violenza per eccellenza stia prendendo una piega sempre più atroce. Bambini, donne e uomini innocenti spazzati via, vite umane giudicate inutili del mero egoismo umano della conquista, o semplicemente, sete di sangue travestita da speranza in un mondo migliore. Non vi è nessuna prospettiva sincera di un futuro, nel bombardare arbitrariamente un ospedale e affamare una popolazione per sottometterla, al contrario, è quanto di più lontano dalla civiltà e dal progresso si possa immaginare.
«Non ci rendiamo conto, perché ormai è passato tanto tempo – ha affermato il giornalista –, che in ogni nostro paese c’è un monumento che ricorda chi dalla guerra non è mai tornato, figli e padri che non hanno conosciuto futuro, la falcidie di un’intera generazione. Oggi siamo fortunati, in quanto la prima generazione ad invecchiare senza aver conosciuto la guerra, perciò si è un po’ allentata la coscienza e comprendiamo meno il pericolo. Dalla Seconda Guerra Mondiale hanno iniziato a morire oltre che i militari anche i civili, oggi muoiono più loro che combattenti, non si risparmia più nessuno, ormai bombardare la città del nemico è diventato legittimo. La guerra non è più affare di chi la combatte, ma coinvolge persone che non hanno mai imbracciato un’arma, che sono a casa loro, stanno andando a scuola o semplicemente a far la spesa. I leader hanno il dovere di percorrere tutte le vie della diplomazia per evitare i conflitti, questo sarebbe vero eroismo, la vera grandezza. Provo imbarazzo se penso ai miei genitori che mi hanno affidato ad un mondo che sembrava aver dimenticato le guerre, nei libri di scuola se ne parlava al passato, sembrava che la nostra generazione avrebbe conosciuto solo pace. E sono riusciti a realizzare il sogno di ogni genitore, donando al proprio figlio una vita migliore della loro, ma oggi sta avvenendo il contrario perché lasciamo un mondo incerto dove si ha tutto ma scarseggiano due parole decisive: speranza e fiducia. A testimoniare queste grandi mancanze è la responsabilità generazionale che si esprime nella demografia. L’assenza di fiducia nel futuro da parte dei giovani, è ampiamente influenzata dalla guerra che distrugge tutte le illusioni».

