25 Marzo 2025
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Ogni anno il 25 marzo si celebra il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. La scelta di questa data è particolarmente significativa: gli studiosi infatti riconoscono questo giorno come quello che segna l’inizio del viaggio nel regno oltremondano narrato dal Sommo Poeta nel suo capolavoro La Divina Commedia. Il Dantedì assume allora la rilevanza di una occasione privilegiata per riflettere sulla figura di Dante e sul valore della sua opera, simbolo della nostra letteratura e della nostra cultura nei suoi aspetti più alti. Quest’anno il Liceo Classico “G. Asproni” di Nuoro, di cui è Dirigente il prof. Antonio Fadda, intende celebrare il Dantedì con un evento molto particolare che si terrà presso l’auditorium dell’Isre di Nuoro e con il patrocinio dello stesso Ente, finalizzato a ricordare ed onorare la memoria del prof. Titino Floris, recentemente scomparso, per moltissimi anni esimio docente di Letteratura Italiana nella nostra scuola ed appassionato cultore di Dante. La figura del prof. Floris sarà ricordata attraverso una serie di testimonianze rese da coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. E’in programma poi una Lectio Magistralis sulla “Divina Commedia” tenuta dal professor Andrea Cannas del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università degli Studi di Cagliari. Seguirà una maratona poetica consistente in letture dantesche a cura di giovani e adulti che vogliano condividere liberamente i versi della Divina Commedia per loro più significativi. La maratona si svolgerà nei locali dell’ISRE ed in forma itinerante nei suggestivi spazi del vicino parco di S. Onofrio, ed avrà poi una prosecuzione in uno spazio virtuale a cui si potrà accedere tramite i canali social del Liceo “Asproni”.
“Tu sei lo mio maestro e il mio autore…”: è questo il titolo che si è inteso dare alla manifestazione: con questa pregnante espressione, così densa di significato, Dante si rivolge nel primo canto dell’Inferno alla sua guida Virgilio, colui che lo accompagnerà lungo il suo itinerario verso la salvezza. Le parole di Dante palesano sentimenti di ammirazione, di rispetto, di stima verso un poeta che assurge a simbolo della ragione. L’etimologia della parola maestro deriva dal latino magister = maestro, a sua volta dall’unione di magis = grande + il suffisso comparativo –ter. Perciò, in senso squisitamente etimologico, maestro significa “il più grande”, cioè il più esperto, il più competente in relazione ad una disciplina, una materia, ad un’arte, ad una abilità, tale da essere quindi, per la sua autorevolezza, il punto di riferimento per chi voglia apprendere tali conoscenze. Autore deriva dal latino auctor, connesso al verbo augere che significa “accrescere”. Ci piace associare queste parole di grande densità e pregnanza alla figura del professor Titino Floris, un insegnante brillante che attraverso la sua cultura, il suo impegno profuso con generosità nella scuola ha perfettamente rappresentato l’insegnante capace davvero di “lasciare un segno” in tante generazioni di allievi. Educatore sensibile, con entusiasmo ed equilibrio ha declinato la sua attività finalizzata a quella autentica paideia che consiste nel trasmettere i contenuti del proprio sapere, condiviso come tesoro prezioso di insegnamenti: (e sapere nel senso etimologico del termine allude al verbo latino sapio, nel significato di aver sapore: quindi un sapere che dà sapore alla vita, che una volta autenticamente interiorizzato è in grado di far crescere in una sempre più matura consapevolezza di sé), e nell’imprimere segni, lasciare tracce nella mente e nell’anima di chi apprende, stimolando curiosità, passione, voglia di conoscere, che fa crescere e si dona alla memoria. Questo è ciò che un buon insegnante deve fare: spiegare, ossia avere le parole giuste per togliere le pieghe alle cose e renderle accessibili, aperte e distese, e, come ben affermava Einstein, «risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza», per rendere gli studenti critici, autonomi, capaci di scegliere con consapevolezza come proseguire il proprio percorso, la propria personalissima esplorazione. Con precisione e profonda competenza, con un atteggiamento sempre improntato alla gentilezza, alla perseveranza, alla pazienza, le cifre più evidenti del suo carattere, il professor Floris ha perfettamente incarnato i valori che sono alla base di una professione tanto delicata ed importante quale quella di chi insegna e lo fa con dedizione ed amore: per dirla con le parole di Danilo Dolci «sognando gli altri come ora non sono:/ciascuno cresce solo se sognato».

